Nessuna, se c’è professionalità e competenza
Il Dietologo ha una laurea in Medicina e Chirurgia, e una specializzazione di 4 anni in Scienze dell’Alimentazione. Si tratta quindi di un medico, dotato di responsabilità cliniche che permettono di fare diagnosi di patologie e prescrivere farmaci e diete.
Il Dietista ha una laurea in Dietistica, che fa parte delle lauree sanitarie triennali della facoltà di Medicina e Chirurgia. Per stilare una dieta per una persona affetta da patologie necessita della prescrizione del medico, e non può prescrivere farmaci.
Il Biologo nutrizionista ha una laurea in Biologia, è iscritto all’Albo dei Biologi. E’ un professionista che lavora in piena autonomia e che è in grado di valutare i bisogni nutritivi ed energetici delle persone. Può quindi prescrivere le opportune diete e opera educando ad una corretta alimentazione e stile di vita.
Tutte le tre figure sanitarie sono valide, nonostante le diatribe di settore che portano a inficiare le une sulle altre.
Spesso i Dietisti contestano ai Nutrizionisti il fatto di poter prescrivere diete senza l’autorizzazione del medico.
Di fatto un biologo potrebbe non aver nessun tipo di competenza nel campo della nutrizione, dato che qualunque soggetto che supera l’esame di stato e iscritto all’albo può svolgere la professione di biologo nutrizionista.
Al contrario, succede che i Nutrizionisti considerino la professione dei Dietisti di serie B, in quanto necessitano della collaborazione del medico.
Il campo della nutrizione è molto complesso, e il percorso di dimagrimento va ben oltre la necessità di prescrizione del medico, il calcolo delle calorie o il numero di chili persi al mese.
La professionalità si basa sull’esperienza e la passione per il proprio lavoro e il bene del paziente, sull’aggiornamento costante, sulla capacità empatica e comunicativa, sull’intuizione dello stato psicologico di chi si trova in difficoltà, sull’abilità a motivare lungo il suo percorso, sull’onestà, mettendo al centro la persona che cerca l’aiuto di un professionista e non il proprio titolo.
Sono competenze che, indipendentemente dalla laurea, possono essere di ognuno di questi professionisti.
Quindi la qualità del percorso non la fa il titolo, ma la capacità del professionista e le sue competenze e conoscenze.
Meglio diffidare da chi promette risultati facili e veloci, diete “miracolose”, o vi obbliga ad acquistare integratori e medicinali.
Il bravo professionista deve essere in grado di instaurare un buon rapporto con il paziente, ascoltare le sue richieste, svolgere un’accurata analisi delle abitudini alimentari, valutare la composizione corporea ed educare a una corretta alimentazione, fornendo al paziente la capacità di gestire in maniera autonoma l’alimentazione.